57.esimo Raduno sul Garda: Franco Papetti eletto nuovo presidente dell’AFIM

“Siamo fiumani e vogliamo continuare ad esistere… ma è un impegno che fa tremare i polsi”, con queste parole Franco Papetti ha assunto l’incarico di nuovo presidente dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo-Libero Comune di Fiume in Esilio. E’ nato nel 1948 a Fiume ed è residente in Umbria. La vittoria al ballottaggio con Marino Segnan di Bologna. Lascia invece il proprio ruolo lo storico presidente Guido Brazzoduro che rimarrà a fianco del nuovo Ufficio di Presidenza come presidente onorario per una necessaria osmosi tra l’attuale ed il pregresso ma anche per valorizzare ulteriormente la sua lunga esperienza.

Franco Papetti, nell’assemblea di domenica ha reso noti i nomi della squadra che lo seguirà, composta da Andor Brakus di Torino (economia e finanza), Rita Mohoraz di Genova (scuola), Diego Zandel di Roma (cultura), Egone Ratzenberger di Roma (rapporti con le istituzioni), Augusto Rippa Marincovich di Milano (organizzazione eventi), Claudia Rabar di Ferrara (politiche sociali), un rappresentante della Comunità di Fiume che verrà comunicato dalla stessa, e due supplenti: Elga Mohoraz di Genova e Giuseppe Budicin di Venezia. La segreteria continuerà ad essere gestita da Adriano Scabardi.

Sarà un cambiamento? Questa la domanda che molti si pongono al 57.esimo Raduno dei Fiumani sulle rive del Garda svoltosi lo scorso fine settimana, per due motivi fondamentali: questioni anagrafiche che hanno ridimensionato il numero dei soci e la loro possibilità di partecipare agli eventi e l’annoso problema dei finanziamenti che una gestione discontinua dei fondi della Legge 72 da parte del Governo, ha portato a periodi di asfissia.

“Voglio spendermi per la mia gente” ha dichiarato Franco Papetti nel suo programma elettorale condensato in sei punti fondamentali. Padre fiumano, madre istriana trapiantata a Fiume, è cresciuto a Perugia in quella consapevolezza di diversità comune a tutti gli esuli e loro figli, orgoglioso delle proprie origini, forte di una cultura plurima che considera ricchezza. Laureato in economia, ha lavorato come manager in grandi aziende alimentari in Italia e all’estero. Vuole soprattutto lavorare con la Comunità degli Italiani perché “di noi solo a Fiume rimarrà il ricordo e la testimonianza di quanto creato”.

La strada è quella giusta, aperta da tempo dall’associazione e dalla Società di Studi Fiumani ma la sinergia deve diventare ancora più pregnante e forte. Una consapevolezza programmatica emerse anche negli interventi di chi è giunto da Fiume, Moreno Vrancich per la CI e Gianna Mazzieri Sankovic per il Dipartimento di Italianistica. Il Vrancich, intervenendo all’assemblea di ieri ha ricordato gli ultimi risultati raggiunti in collaborazione con la SSF e con il Comune di Fiume: le tabelle con gli odonimi “nei quali ritroverete l’evoluzione storica dei nomi delle vie e piazze più importanti”, avverte ed invita gli esuli a seguire l’esempio della Comunità nella raccolta filmata di interviste con i “grandi vecchi” da mettere on line a favore di tutti.

Così Gianna Mazzieri invita a seguire le tante iniziative, pregnanti, basilari, avviate dal Dipartimento di Italianistica. A maggio-giugno un grande convegno scientifico ma anche tanti piccoli passi quotidiani nel creare una nuova base conoscitiva per tanti giovani che porteranno nel mondo una conoscenza particolare.

Risponde con entusiasmo Giovanni Stelli: le iniziative sono veramente tante ma spicca su tutto questo spirito di collaborazione che corona decenni di impegno. Ecco perché, sottolinea la sua reazione indignata nei confronti di “patrioti italiani dei miei stivali” che hanno manifestato davanti al Palazzo del Governo a Fiume senza rendersi conto di stare su una piazza appena dedicata a Riccardo Zannella. Ma i progetti per il futuro sono talmente tanti da “asfaltare” questi episodi isterici. Anche il rapporto con il Comune è proceduto dal 1990 ad oggi in crescendo, attraverso piccole ma costanti conquiste.

C’è un rammarico di fondo nei Fiumani, condiviso da Giovanni Stelli ma anche da Guido Brazzoduro e Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione del Vittoriale dove il sabato mattina si è svolto un importante incontro di carattere storico e non soltanto: il fatto di non aver potuto gestire l’anniversario dell’Impresa di Fiume di Gabriele d’Annunzio come un momento alto di interpretazione della storia e sua collocazione in una pagina senza traumi e senza polemiche. La speranza c’è ancora, la disponibilità pure e lo si registra nel momento in cui Guerri afferma la propria volontà di consegnare, come gesto simbolico, alla Città di Fiume, la testa dell’aquila decapitata da un legionario.

Stelli si è soffermato sull’impresa dannunziana; invece l’Associazione internazionale dell’Operetta di Trieste ha presentato un interessante quanto godibile spettacolo su D’Annunzio e la Musica, con la pianista Cristina Santin e la cantante Ilaria Zanetti introdotte da Rossana Poletti. Numerosi gli applausi e i commenti di apprezzamento. E’ nato uno spettacolo che probabilmente avrà un futuro visto l’invito a presentarlo a Palazzo Modello Fiume.

Ai Fiumani sono giunti anche i saluti e gli auguri del presidente di FederEsuli, Antonio Ballarin, del Libero Comune di Pola, Tito Sidari mentre a portare i saluti e gli auspici del Presidente dell’ANVGD, Renzo Codarin è stata la vice presidente Donatela Schurzel. Veterana dei rapporti con Fiume, in particolare con la scuola, ha auspicato il proseguimento e l’ampliamento dell’attività già così ben avviata, oltre a formulare gli auguri al nuovo presidente Franco Papetti e all’Ufficio di Presidenza.

Numerosi gli interventi sia all’assemblea che all’incontro di venerdì sera durante l’inaugurazione della mostra di Riccardo Lenski e la presentazione di due libri.

Un Raduno ricco, in grado di superare il semplice incontro tra persone legate alla città di Fiume, propositivo, le cui novità si sveleranno nel tempo o almeno questo è l’auspicio espresso da tutti.

Rosanna Turcinovich Giuricin